AS HIMSELF

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Roma, Italy
He was born in a lazy tuesday.Just purple flowers around his cradle.Silence and purple flowers.The ancient Fathers whisper their secrets in his ears, before he went away, stolen by the wind, blessed by the moon."You are a travelling man" they said him.The roads of his life were just placed in the other side of our world, but when he became a man he felt the emptiness of the desert,and the acrid smell of the asphalt from the streets of the unknown. So he began writing poetry, singing against the night walls, searching for his home, taking his bag. He was a travelling man. And that's just a chosen destiny tale.

venerdì 14 marzo 2008

Il Signor Oggi

Così è proprio questa la luce tossicodipendente con cui funziona un blog: puoi parlare di te, farlo sapere a tutti, senza starti a preoccupare d'averlo veramente detto a qualcuno.



Assefuazione gorgogliante di eroina che brulica su un cucchiaino da caffè, il solito accendino bic, viola, triste che m'accompagna da una vita. I fedeli compagni ti bruciano sempre a pochi metri dalle dita, senza che tu te ne accorga mai. Poi, per caso, ti bruci e vedi la fiamma.



"- Se avessi un'Università di Poesia sai cosa verrebbe scritto sul portale di ingresso?-
- No, cosa?-
- Impara Qui Che Imparare è Ignoranza! Signori non rintronatemi le orecchie! La Poesia è polvere d'agnello! E' la mia profezia! Sarò il capo di scuole in esilio! Me ne Infischio!-

Sistemo il vecchio laccio, grande lazo di lattice che guida popoli di demoni mandriani alla deriva dei nostri giorni di straordinaria razionalità; la vecchia sul calesse si ferma, occhio di vetro meschino: mi vuole scavare lo sterno con la sua indagine ottica da una misera serratura di un solo, piccolo, perduto bagno pubblico di una stazione incognita in una qualche città di Dio, dove il dio m'ha lasciato per sempre, colpa sua di non aver tirato su l'ombrellino blu, come la guida unghie-smalatate-da-falco del gruppo di turisti giapponesi, colpa mia che non ascolto mai le indicazioni che mi danno, e mi gingillo con idiote caramelle alla menta sull'autubus del destino latrina che mi fa sedere, oggi, su mattonelle infangate, forse, di merda.


"Raphael dice arrabbiato:
-Ah, credo che lacerò il racket della poesia. Non mi sta portando a nulla. Io voglio dei piccioni tubanti sul mio tetto e una villa a Capri o a Creta. Non voglio dover parlare con quei deficienti di giocatori d'azzardo e con quegli straccioni, voglio conoscere conti e principesse -
- Tu vuoi un fossato!-
- Voglio un fossato a forma di cuore come in Dalì - Quando mi presentano Kirk Douglas non voglio dovermi scusare -"

E, poi, grande corteo dantesco di grifoni, beati, angeli e Beatrici sfuse, per l'amore insaziabile di noi avari, rinsecchiti amanti della vita e dell'anima, ricerca nel tutto-niente, mi porta dinnanzi al Graal della nostra cavalleria moderna e allucinata: ecco il mio ago, nuova Excalibur, e la mia mano è quella della dama nel lago. Trasuda giallo oro. Risucchia la potenza dei signorotti precedenti al Signore. Inietta il coraggio di Camelot.



"...e alla fine stupidi poeti gli chiediamo un ultimo consiglio, lui sta lì, a guardare il traffico del New Jersey sulla strada attraverso le tendine di mussola del soggioro e dice:
- C'è un sacco di bastardi là fuori -
Da quel giorno ho a lungo meditato su questo."



La vena pompa, piccolo groppo che galoppa, scorre sereno, si irradia, mani ramificate in un corpo di dolce tranquillità. Ho in mente "Elephant Love Song Medley" da Moulin Rouge, quei lustrini, quel "we should be lovers", quell'urlo strappato nel pozzo di un amore che lotta, quel lottare che mi tiene sdraiato a guardare le incrostature del cesso, perchè troppo ho amato, perchè mai ho lottato. Mi passano veloci quei maledetti, candidi, ignoti, non lo so che colore avessero, supposi fluorescenti, poi verdi, poi immaginai dovessi vederli per saperlo e ora li vedevo, li vedevo i "glittering eyes" del vecchio marinaio di Coleridge.

Ma tra tutte le definizioni di un mondo in preda a distorsioni artificiali quella che sempre preferirò, seduto, appoggiato a questo muro che puzza di urina, è:


"- Voglio scrivere di tutto quello che succede dietro ognuna di quelle finestre!-"


Ed ogni cosa ha senso, non importa davvero chi abbia capito la mia storia. Io morente, drogato, rinchiuso in una toilette,vi basti sapere che ero un poeta.





P.S. : questo lo dedico al Signor Oggi, personaggio passeggero e fugace, che ogni tanto viene a sussurrarti notizie che non ti aspetti. Così il signor Oggi mi ha rivelato che ancora uan volta ho davanti una possibilità di carta e si richiede il mio autografo per la pubblicazione del mio secondo libro.
[Un grazie particolare al vecchio Jack K. Duluoz, maestro di pensieri, che ha collaborato in tutte le citazioni in corsivo.Il 12 marzo ha festeggiato 86 anni insieme a tutti i suoi amici e personaggi: in qualsiasi paradiso o nulla si trovi, io lo immagino sulla strada]

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